AGRICOLTURA
Le normative dettate dalla politica agricola dell’Unione Europea, la mancanza di competitività con il mercato mondiale, negli ultimi anni hanno avuto un riflesso negativo sull’Agricoltura Pontina.
L’anno in corso sta per decretare la fine di più colture, altre offrono incertezza per il collocamento presso l’industria di trasformazione, le coltivazioni di più prodotti si sono ridotte a poche centinaia di ettari, la zootecnia non ha concesso alle piccole e medie aziende di sopravvivere.
Stiamo assistendo, in maniera sempre più passiva, ad un graduale abbandono delle superfici coltivate. Sono segnali forti che l’Amministrazione Comunale di una città coma Latina, nata e per anni basata sull’agricoltura, non può ignorare.
In virtù delle poche deleghe conferite in materia, si deve attivare da subito sollecitando la politica nazionale, regionale e provinciale affinché si mettano in essere nuove politiche di sviluppo volte a rilanciare piani di recupero di attività alternative come ad esempio le fonti energetiche rinnovabili (il biodiesel – bioetanolo – biomasse fonte di metano), creando nell’ambito del Comune, in sinergia con i Comuni limitrofi, “poli di sviluppo” delle materie prime, in grado di garantire un giusto ritorno economico a tanto lavoro ed investimenti propri delle nostre qualificate aziende agricole.

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